Durante l’adolescenza avvengono diversi stravolgimenti sia dal punto di vista fisico, sia da quello relazionale. Gli adolescenti iniziano ad acquisire maggiore autonomia e fare nuove amicizie, passando sempre più tempo con i coetanei rispetto alla famiglia.
Gli amici diventano un punto di riferimento fondamentale per strutturare la propria personalità e la propria autostima: in questo spazio relazionale condividono il loro tempo libero, ma anche e soprattutto desideri, problemi, segreti e sentimenti.
Il compito finale dell’adolescente è la costruzione di una propria identità: i giovani si identificano con il gruppo, ne acquisiscono “usi, costumi e tradizioni” creando una identità ibrida costituita sia dai valori familiari, sia da quelli condivisi con gli amici.
Questo processo è ciò che avviene in un contesto “normale” di vita, ma nel momento attuale l’emergenza sanitaria mondiale rende questi passaggi molto più difficoltosi. Dopo più di un anno di pandemia, sono evidenti gli effetti dell’isolamento sociale.
Le relazioni hanno cambiato forma e si sono spostate sulle piattaforme online: i social, spesso criticati dai più, sono stati l’unico mezzo per rimanere in contatto e diminuire le distanze fra i giovani, ormai sempre più rintanati e rinchiusi nelle loro camere.
Pur fornendo un ottimo strumento di connessione fra gli adolescenti, i social rappresentano per la maggior parte dei giovani un limite. Molti ragazzi sono concordi nel ritenere quanto il loro bisogno di sentirsi ascoltati e capiti per esprimere se stessi e divertirsi, debba passare inevitabilmente da un contatto più diretto, vis à vis, in cui poter ricevere un abbraccio confortevole di un amico, un bacio dal proprio partner.
L’indagine “I giovani ai tempi del Coronavirus”, condotta da IPSOS per Save the Children su un campione di adolescenti tra i 14 e i 18 anni, ha messo in luce che per quasi il 60% degli intervistati questo periodo ha avuto ripercussioni negative sulle amicizie e sulla capacità di socializzare e l’85% dei ragazzi afferma di aver capito quanto sia importante uscire con gli amici, andare fuori e relazionarsi in presenza.
Sebbene le chiusure per contenere la pandemia siano necessarie, è altresì importante comprendere che hanno anche un fortissimo impatto sul processo di crescita dei giovani che stanno sperimentando insicurezza e solitudine, costretti a mettere “in pausa” il processo fisiologico che è “diventare grandi”.
Le relazioni tra pari e le amicizie rappresentano dunque l’antidoto per contrastare ciò che ciascuno ragazzo sta affrontando in questo periodo. È importante non perdere di vista gli aspetti emotivi e psicologici: la salute psichica deve essere salvaguardata al pari di quella fisica e non può essere messa in secondo piano. Ma cosa possono fare gli adulti, i genitori, gli insegnanti e gli psicologi per sostenere gli adolescenti in questo momento particolare e aiutarli a trovare un significato a quello che stanno vivendo diminuendo l’isolamento relazionale di questo periodo pur nel rispetto delle regole?