L’estate è ormai arrivata e con essa la fine della scuola, con le grandi gioie e gli eventuali dolori che questa può comportare.
Una bocciatura può essere un evento che altera gli equilibri della famiglia e che la pone di fronte ad un insieme di domande: cosa è andato storto? Cosa possiamo fare per sostenere i nostri figli? È meglio cambiare scuola o ricominciare nella scuola già conosciuta? Come bisogna comportarsi di fronte a questo evento?
Come sempre diciamo ai genitori coraggiosi che incontriamo ogni giorno, non esiste il “manuale del perfetto genitore” così come non c’è giusto o sbagliato a priori in queste situazioni, ma oggi vorremmo provare comunque a riflettere insieme su questo argomento.
1) Fermarsi e riflettere insieme sospendendo il giudizio.
Nonostante in questi momenti sia normale vivere – da parte dei genitori e dei figli – emozioni contrastanti, può essere molto importante fermarsi a parlare di quanto accaduto in un clima quanto più disteso possibile. Per far ciò è importante provare a sospendere il giudizio e non ricercare un motivo o un colpevole da attribuire all’accaduto.
Capire il punto di vista delle due parti relativamente a cosa è accaduto, al perché e a come poter evitare che ciò si verifichi di nuovo può essere un buon punto di partenza per avviare una conversazione sull’accaduto.
2) Tutte le emozioni sono valide e legittime
Rabbia, preoccupazione, paura e tristezza sono emozioni e vissuti normali in una situazione come questa, sia per i figli che per i genitori.
Per questo motivo è legittimo che ognuno possa esprimere ciò che sente; ricordiamoci che “da contratto” noi adulti abbiamo il dovere di legittimare e validare il vissuto emotivo dei bambini e dei ragazzi: se sono tristi, arrabbiati, spaventati dall’accaduto…
va bene così, perché non esistono emozioni giuste o sbagliate!
E anche se riteniamo che sia “colpa loro”, non è questo il momento più adatto per affrontare la cosa: ricordiamo che, nell’impeto delle emozioni, è meglio non affrontare discussioni importanti, ma è consigliabile rimandarle ad un secondo momento.
3) Ascoltare per progettare…insieme!
Cosa ne pensa vostr* figli* dell’accaduto? Cosa ritiene abbia contribuito al non raggiungimento degli obiettivi scolastici attesi? Cosa ritiene potrebbe essergli di aiuto per ricominciare la scuola nel miglior modo possibile?
Per sapere tutto ciò dobbiamo fare una cosa sola: ascoltare! In modo costruttivo possiamo anche offrire loro il nostro punto di vista sulla questione, mostrandoci così degli alleati, in modo da riuscire ad aiutare i nostri figli a rimettersi in carreggiata. Infatti, benché una bocciatura possa apparire come un grande problema nel momento in cui si verifica, essa andrebbe considerata come una spia d’allarme: qualcosa non ha funzionato, ma questo vuol dire che – con qualche aggiustamento – è migliorabile!
4) Una bocciatura non dice nulla di vostro figlio (o di voi come genitori)
A volte un genitore può sentirsi impotente o difettoso davanti alla bocciatura di un* figli*.
Tuttavia, è bene ricordare che questo non dice nulla né di vostro figlio né di voi come genitori. Alla base di una bocciatura possono esserci, infatti, diversi fattori: una scelta sbagliata relativamente alla tipologia di scuola, un momento di difficoltà legato alla crescita o alla vita del ragazzo, demotivazione o un approccio sbagliato nei confronti dello studio.
Una bocciatura può essere un momento difficile per la famiglia, ma non comprometterà in alcun modo il futuro di vostr* figli*; Bill Gates, Albert Einstein, Margherita Hack e Charles Darwin sono alcuni esempi illustri di personaggi famosi che andavano male a scuola o erano
stati bocciati: direste che il loro rendimento scolastico ne ha compromesso il futuro?
5) La bocciatura come opportunità per imparare a rialzarsi dopo una difficoltà
Nella vita di tanti ragazzi l’esperienza della bocciatura può essere un’opportunità che permette loro di comprendere appieno il valore dell’impegno, della resilienza e dell’ascoltare i propri bisogni.
Qualunque sia il fattore alla base della bocciatura di vostr* figl* ricordate che può essere un evento da cui imparare qualcosa, come ad esempio l’importanza di impegnarsi nello studio con maggiore costanza, di riconoscere le proprie difficoltà e trovare
un modo per affrontarle, di approcciarsi alle scelte della nostra vita con maggiore impegno. Il tutto, però, può avvenire solo se noi adulti li sosteniamo nel provare a scorgere questi nuovi punti di vista.