Spesso per i genitori dire “No” ai figli è molto difficile: arrivano a casa da lavoro la sera tardi e non hanno energie per fare battaglia, hanno paura che visto il poco tempo che passano insieme ai figli, vietare loro qualcosa possa compromettere il rapporto o non riescono a mantenere le proprie posizioni di fronte a capricci prolungati.
Ma imporre le regole ai bambini è fondamentale per la loro crescita, i bambini hanno bisogno di
routine, prevedibilità e paletti che li facciano sentire sicuri nelle loro attività di esplorazione del
mondo.
Poche regole, chiare, applicate sempre e sempre allo stesso modo fanno sentire i bambini protetti dai genitori che delineano i confini entro cui il bambino si muove, fornendo anche una bussola morale tra “giusto” e “sbagliato”.
Inoltre, il “no” dimostra interesse, uno stile educativo laissez-faire rischia di far passare al bambino il messaggio che, non solo è il padrone indiscusso della famiglia, ma che i suoi genitori sono indifferenti rispetto alle sue azioni, comportarsi “bene” o “male” non fa alcuna differenza.
Certo, un bambino proverà sempre a spostare i paletti un po’ più in là infrangendo qualche regola (o quantomeno provandoci), ma questo è il gioco della crescita, vedere un genitore fermo sulle sue posizioni, però, sarà rassicurante.
Ma come sono le regole efficaci? Innanzitutto le regole devono essere chiare e vanno esplicitate al bambino con parole semplici, il bambino deve sempre sapere quali regole sono in vigore e a quali sanzioni incorre se le dovesse trasgredire.
Per selezionare delle buone regole, vale il principio delle 3P: Poche, positive e possibili.
Poche: i bambini non riescono a tenere in mente molte regole e rispettarle tutte nel migliore dei modi, meglio selezionare una serie di regole fondamentali ed essere intransigenti sul loro rispetto.
Positive: una regola dovrebbe suggerire come va attuata, quindi rispetto a “Non si corre” è meglio “In corridoio si cammina”.
Possibili: porre degli obiettivi irraggiungibili crea frustrazione e mette a rischio fallimento, perché il bambino si impegni a rispettare le regole è necessario che sia in grado di poterlo fare e che sia rassicurato dai genitori rispetto alla sua possibilità di successo.