Lo stile di vita aiuta a mantenere la mente attiva e a ridurre le probabilità di declino cognitivo?
Le ricerche degli ultimi decenni affermano che seguire un’alimentazione sana e variegata, fare attività fisica e mantenere in allenamento il cervello con letture, film, parole crociate, sudoku e puzzle può ridurre il rischio di sviluppare una demenza in età senile.
Ma se la demenza si è già sviluppata, come si può intervenire?
L’équipe del Center for Research on Aging, Health and Wellbeing in Australia ha selezionato 119 soggetti con oltre 65 anni di età e aventi uno stadio iniziale di Alzheimer. I soggetti sono stati poi divisi in 2 gruppi e hanno seguito delle lezioni online che fornivano informazioni riguardanti la demenza e i fattori di rischio legati allo stile di vita, alla dieta, all’attività fisica e all’importanza di svolgere attività impegnative per la mente. Successivamente, a un gruppo è stato chiesto di mettere in atto i suggerimenti proposti per modificare il proprio stile di vita, mentre i partecipante del secondo gruppo hanno avuto la possibilità di mettere in atto i cambiamenti facendo degli incontri con professionisti quali il dietologo e il fisiologo e attività di allenamento cerebrale.
Dalle analisi dei dati è emerso che, dopo 6 mesi, i partecipanti al gruppo che avevano avuto attivamente la possibilità di modificare lo stile di vita con l’aiuto dei professionisti, avevano ottenuto punteggi cognitivi significativamente più elevati rispetto a quelli rilevati nel gruppo che aveva ricevuto solamente le informazioni iniziali, ma non era stato aiutato concretamente nel cambiamento.
Per gli autori dell’esperimento, tramite il giusto intervento, le persone che soffrono di demenza non sono destinate al solo peggioramento, ma possono mantenere con uno stile di vita adeguato e sano, una plasticità sufficiente a contrastare il declino cognitivo. Migliorare il proprio stile di vita, dedicarsi alla cura di sé, alla propria salute sia fisica che mentale diventa quindi fondamentale per mantenere una mente sana il più a lungo possibile e per contrastare l’invecchiamento fisiologico e patologico.